L’Avvelenata

Testo L’Avvelenata:

Ma se io avessi previsto tutto questo

dati causa e pretesto

le attuali conclusioni

credete che per questi quattro soldi

questa gloria da stronzi

avrei scritto canzoni?

 

Vabbè, lo ammetto che mi son sbagliato

e accetto il Crucifige e così sia.

Chiedo tempo, son della razza mia

per quanto grande sia il primo che ha studiato.

 

Mio padre in fondo aveva anche ragione

a dir che la pensione è davvero importante.

Mia madre non aveva poi sbagliato

a dir che un laureato conta più di un cantante.

 

Giovane ingenuo io ho perso la testa

sian stati i libri o il mio provincialismo,

e un cazzo in culo e accuse di arrivismo

dubbi di qualunquismo son quello che mi resta.

 

Voi critici, voi personaggi austeri

militanti severi chiedo scusa a Vossia.

Però non ho mai detto che a canzoni

si fan rivoluzioni si possa far poesia.

 

Io canto quando posso, come posso

quando ne ho voglia senza applausi o fischi

vendere o no non passa fra i miei rischi

non comprate i miei dischi e sputatemi addosso.

 

Secondo voi ma a me cosa mi frega

di assumermi la bega di

star quassù a cantare?

Godo molto di più nell’ubriacarmi

oppure a masturbarmi

o al limite, a scopare.

 

Se son d’umore nero allora scrivo

frugando dentro alle nostre miserie

di solito ho da far cose più serie

costruir su macerie o mantenermi vivo.

 

Io tutti, io niente, io stronzo, io ubriacone

io poeta, io buffone, io anarchico, io fascista

io ricco, io senza soldi, io radicale

io diverso ed io uguale, negro, ebreo, comunista!

 

Io frocio, io perché canto so imbarcare

io falso, io vero, io genio, io cretino

io solo qui alle quattro del mattino

l’angoscia e un po’ di vino

voglia di bestemmiare.

 

Secondo voi ma chi me lo fa fare

di stare ad ascoltare

chiunque ha un tiramento.

Ovvio, il medico dice “Sei depresso”

nemmeno dentro al cesso

possiedo un mio momento.

 

Ed io che ho sempre detto che era un gioco

sapere usare o no d’un certo metro,

compagni il gioco si fa peso e tetro

comprate il mio didietro lo vendo per poco.

 

Colleghi cantautori eletta schiera

che si vende alla sera

per un po’ di milioni

voi che siete capaci fate bene

aver le tasche piene

e non solo i coglioni.

 

Che cosa posso dirvi? Andate, fate.

Tanto ci sarà sempre lo sapete

un musico fallito, un pio, un teorete

un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate.

 

Ma se io avessi previsto tutto questo

dati causa e pretesto

forse farei lo stesso.

Mi piace far canzoni e bere vino

mi piace far casino

e poi sono nato fesso.

 

E quindi tiro avanti e non mi svesto

dei panni che son solito portare.

Ho tante cose ancora da raccontare

per chi vuole ascoltare,

…e a culo tutto il resto!

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