Canzone di notte n.2

Testo Canzone di notte n.2:

E un’altra volta è notte e suono non so nemmeno io per che

motivo forse perché son vivo.

E voglio in questo modo dire “sono!” o forse perché è un modo pure questo per

non andare a letto

o forse perché ancora c’è da bere e mi riempio il bicchiere. E l’eco si è

smorzato appena

delle risate fatte con gli amici dei brindisi felici in cui ciascuno chiude la

sua pena,

in cui ciascuno non è come adesso da solo con se stesso

a dir “Dove ho mancato dove è stato?” a dir “Dove ho sbagliato?”

Eppure fa piacere a sera andarsene per strade ed osterie vino e malinconie,

e due canzoni fatte alla leggera in cui gridando celi il desiderio che sian

presi sul serio

il fatto che sei triste o che t’annoi e tutti i dubbi tuoi.

Ma i moralisti han chiuso i bar e le morali han chiuso i vostri cuori e spento i

vostri ardori.

È bello ritornar normalità è facile tornare con le tante stanche pecore bianche.

Scusate non mi lego a questa schiera morrò pecora nera.

Saranno cose già sentite o scritte sopra un metro un po’ stantio ma intanto

questo è mio.

E poi voi queste cose non le dite poi certo per chi non è abituato pensare è

sconsigliato,

poi è bene essere un poco diffidente per chi è un po’ differente.

Ma adesso avete voi il potere; adesso avete voi supremazia diritto e Polizia,

gli dei i comandamenti ed il dovere purtroppo non so come siete in tanti e molti

qui davanti

ignorano quel tarlo mai sincero che chiamano “Pensiero”.

Però non siate preoccupati noi siamo gente che finisce male galera od ospedale.

Gli anarchici li han sempre bastonati e il libertario è sempre controllato dal

clero dallo Stato.

Non scampa fra chi veste da parata chi veste una risata.

O forse non è qui il problema e ognuno vive dentro ai suoi egoismi vestiti di

sofismi,

e ognuno costruisce il suo sistema di piccoli rancori irrazionali di cosmi

personali

scordando che poi infine tutti avremo due metri di terreno.

E un’altra volta è notte e suono non so nemmeno io per che motivo forse perché

son vivo,

o forse per sentirmi meno solo O forse perché è notte e vivo strani fantasmi e

sogni vani

che danno quell’ipocondria ben nota. Poi… la bottiglia è vuota.

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